SHOCK!
Parte 1

 

New York, Manhattan.

Risuona un allarme, qualcuno sta rapinando una banca. Una rapina, finalmente! Nulla da dire, ma dopo viaggi intercontinentali e interdimensionali, incontri con esseri potentissimi e altre piccole amenità ci voleva proprio questo ritorno ad una consueta routine. Un piccolo stretching prima di rituffarsi a tempo pieno nei suoi problemi quotidiani. Lui è Peter Parker, è stato morso tempo fa da un ragno radioattivo che gli ha donato fenomenali poteri. Lui è l’ Uomo Ragno.
L’ eroe lancia una sua ragnatela ed in pochi secondi è presso il luogo dove si sta svolgendo il fatto criminoso. E c’è un supercriminale in azione. Un supercriminale, finalmente! Ed anche uno di quelli a cui è più affezionato: sì perché, dopo tanti anni che affronti le più colorite personalità, alla fine ti affezioni a qualcuno di loro. Soprattutto a quelli le cui facoltà cerebrali non possono essere paragonate a quelle muscolari. Come il caso in questione.
“Aarggghh!”.
“Rhino, Rhino carissimo” dice Peter Parker “Cosa c’è? La tua rinocerontina ti ha lasciato?”.
“Raaarghhh!”. Il criminale tira un pugno, ma l’ eroe lo evita agilmente.
“Andiamo, non sarai una cima ma almeno qualche frase riesci a spiccicarla. Sai, roba del tipo ‘Ti ucciderò, Uomo Ragno’, oppure ‘Te la farò pagare per tutte le umiliazioni che ho dovuto subire per mano tua…’, no questa è troppo difficile per te”.
Con altri urli inumani Rhino prova a colpire in tutti i modi l’ eroe, la cui impagabile agilità però lo cava sempre fuori dagli impicci.
“A quanto pare il mio caro amico Rhino è peggiorato” pensa Spidey “Sembra totalmente calato in uno stato selvaggio, che si sia voluto sottoporre ad un ulteriore potenziamento? O peggio, sia stato costretto?”.
L’ eroe indietreggia, fino ad arrivare nei pressi di un muro. “Ho sentito il padrone di questa ditta vantarsi del fatto che le pareti di questo edificio avrebbero resistito a qualsiasi assalto. È venuto il momento di accertare se diceva il vero”.
Rhino carica a testa bassa e all’ ultimo momento l’ Uomo Ragno spara la ragnatela contro il suo volto, l’ unica parte scoperta del criminale. Questo interrompe la sua avanzata e, con due poderosi balzi, Peter Parker prima si aggrappa ad un muro poi colpisce da dietro il rinoceronte umano, facendolo inciampare e conficcando così il suo corno dentro la parete dell’ edificio. Per precauzione Peter avvolge poi tutto il corpo di Rhino con la sua ragnatela. “Diceva il vero” è la sua conclusione.
Se Rhino possa continuare a lottare non si scoprirà mai in quanto in quel momento numerosi raggi energetici lo colpiscono, mandandolo ko. Spidey, vicino al punto d’ impatto, rischia di essere colpito a sua volta, ma si ritrae in tempo.
“Ehi, dico, potevate andarci più cauti” si lamenta l’ eroe “Ormai lo avevo sconfitto e a momenti colpivate anche me”.
“Non si può mai andare cauti con i supercriminali, Uomo Ragno” fa notare Marcus Stone di Codice Blu “L’ attacco selvaggio di Rhino ha ferito ventitré persone: mi è stato appena comunicato che una di queste giace tra la vita e la morte. Se per te dobbiamo usare le mani di velluto…”.
“D’ accordo, non è uno stinco di santo ma… Oh, lasciamo perdere: è tutto vostro”.
Lanciando una ragnatela, l’ Uomo Ragno si allontana rapidamente dalla zona. “Forse sono stato troppo duro con Stone o forse sono io che sono un po’ fuori dal mio tempo. Mi ricordo ancora di quando le ambizioni maggiori dei supercriminali erano conquistare il mondo per farci chissà che cosa o rapire la bella di turno. Ma poi qualcosa è cambiato, è come se da quando ho perso Gwen quell’ innocenza che connotava quell’ era fosse terminata bruscamente. E alcuni degli eroi che sono venuti dopo di me si sono adeguati alla nuova situazione. Cos’è cambiato? Chissà, forse anch’io sono un po’ cambiato dopo l’ eccidio dello Scorpione. Ah, basta questi pensieri cupi: le belle abitudini non muoiono mai ed ho un bel po’ di foto per Jameson. Le ho fatte più che altro per rivedere i tizi del Daily Bugle, mi sono mancati ultimamente. Di sicuro il baffone approverà questi miei scatti”.

Daily Bugle. Poco dopo.

“Schifo. Schifo. Schifo. Doppio schifo. Schifo al cubo”. Jameson getta le fotografie sulla sua scrivania. “Parker, lavori con noi da quando eri ancora un ragazzino con i moccoli al naso ed ancora non hai imparato a mettere a fuoco la tua macchina fotografica?”.
“Vedi, Jonah…” inizia Peter.
“Dico, ci sono in commercio macchine che si mettono a fuoco automaticamente. Perché non ne compri una? Non mi dirai che con lo stipendio di tua moglie non te la puoi permettere?”.
“Allora, Jonah?” interviene Robbie Robertson “Ne pubblichiamo qualcuna?”.
Jameson scruta gli scatti ancora per qualche secondo, poi ne estrae uno con la carica di Rhino. “Ecco, questa. Titolo: RHINO, PERICOLO O MINACCIA?”.
“Cambiano i nomi, ma la scarsa originalità rimane la stessa” sussurra Peter Parker.
“Che hai detto?”.
“Oh, nulla. Quanto mi dà?”.
“Parker, davvero un uomo dai sani principi morali come te si abbassa ad accettare vile denaro?”.
“Tutti si abbassano, soprattutto una persona che conosco” mormora Robbie, che poi ha la premura di uscire dall’ ufficio prima di scatenare una tempesta di parole. Non del tutto piacevoli.
“Sì, se serve a fare un bel regalo di compleanno a mia moglie”.
“Facciamo così, Parker: sei libero questo weekend?”.
“Beh, dovrei…”.
“Bene, sei libero. Sai, voglio sfruttare quelle tue doti di consulente per cui ti sei proposto tempo fa”.
“Intende quella rubrica a mio nome? So che non le ho dedicato il tempo che meritava e…”.
“Dunque è venuto il tempo di rimediare. Andrai nella dorata Hollywood, dove si sta per tenere la premiazione degli Emmy”.
“Ma io che c’entro?”.
“Parker, Parker, non le leggi le riviste di spettacolo?”.
“Io sono un fedele lettore solo del Daily Bugle” sorride il ragazzo.
“Era una leccata di piedi?”.
“Pessima peraltro. Continua pure, Jonah”.
“Una delle star della serata sarà Norma Lynn Reeves. Scommetto che non ti dice niente questo nome, vero?”.
“No, infatti”.
“Ebbene: una delle nostre giornaliste ha trovato un bello scheletro nel suo armadio. A quanto pare la nostra cara attricetta è stata un tempo sposata con… Maxwell Dillon!”.
“Cosa? Quel Dillon? Electro?”.
“Proprio lui. E questo è il nostro accordo: se tu riesci ad avvicinarla e a farti concedere un’ intervista avrai la possibilità di fare cento regali a tua moglie”.
“Ma io non sono un giornalista, Jonah”.
“Appunto, è spontaneità quella che cerco. E poi tu conosci bene Electro grazie al tuo amichetto Uomo Ragno e sai quali domande giuste fare. E magari Dillon vorrà vendicarsi di sua moglie per il suo tradimento e noi avremo l’ esclusiva! Milioni di copie vendute, ah sì”.
“Tu sogni troppo ad occhi aperti, Jonah”.
“Hrumpf. Comunque non andrai solo in questo viaggio. Ti accompagnerà colei che ha scoperto il legame tra Electro e Norma Reeves. Vieni pure avanti, Kate”.
Nella sala entra una donna vicino ai trent’anni con occhiali e capelli rosso sbiaditi. “Ehi, ti conosco” si alza Peter andando a stringerle la mano “Kate Farrell, non so se…”.
“Certo che ti ho riconosciuto” ribatte la giornalista “E ti dico che è un onore per me poter finalmente lavorare al tuo fianco. Ho ammirato Webs e…”.
“Ehi, ehi, ehi, piccioncini” li interrompe Jameson “Ci sarebbe un servizio da fare se per caso ve ne foste scordati”.
“Agli ordini, Mr. Jameson” annuisce Kate.
“Ci vediamo, Jonah” saluta Peter “Molto presto”.

Queens. Casa Parker.

“Beh, ma pensa un po’” dice Mary Jane Watson “Stavolta ad essere illuminato dai riflettori sarà il mio caro marito”.
È invidia quella che sento nella tua voce, MJ?” chiede Peter impegnato a fare la valigia.
“Lo sai che diventare una stella del cinema è il mio sogno. Fin da quando facevo la modella, fin da quando mi adattavo a recitare in soap opera con sceneggiature scadenti. Adesso ho avuto successo con quella rappresentazione teatrale, ma non mi basta”.
Peter si alza e le circonda la schiena con le braccia:”Vuoi imprimere il tuo nome sulla Walk of Fame?”.
“Magari accanto al tuo”.
“Ehi, non è che quando diventi famosa mi lasci per metterti con uno più giovane di me?”.
Mary Jane bacia suo marito:”E quando mai tu saresti vecchio?”.
“MJ, tu conosci questa Norma Lynn Reeves?”.
“Peter, ma stai scherzando? È un mio modello: la sua interpretazione in Hill of Dreams è superba, si dice che ora possa fare il grande salto ed entrare nel mondo del cinema. Secondo me se lo merita. Però non immaginavo proprio che fosse stata sposata con Electro”.
“Te lo meriteresti anche tu, con tutta la gavetta che hai fatto, di compiere il grande passo. E poi anche tu hai un marito con una doppia vita”.
“Io mi accontento delle mie rappresentazioni teatrali: mi danno molta soddisfazione e mi permettono di stare accanto alle persone che più amo”.
Con una leggera risata, Peter finisce di fare la sua valigia e si avvia verso la porta. Qui viene accolto da sua figlia, la piccola May. “Vai ancora via, papà?” chiede.
“Solo per poco stavolta, piccola. E ti prometto che quando torno ci rifaremo del tempo perduto”.

In volo per Los Angeles.

Kate Farrell è molto taciturna, possiede una timidezza innata per i rapporti interpersonali. Ogni volta che sembra voler iniziare una conversazione, ci ripensa e distoglie lo sguardo.
Dunque è infine Peter Parker a rompere gli indugi:”È il tuo primo servizio importante per il Bugle?”.
“Direi proprio di sì. L’ho fortemente voluto: all’ inizio Jameson voleva affidarlo alla Brant, ma io ho detto che la scoperta era stata mia ed alla fine ha capitolato”.
“Dopo circa mezz’ora?”.
“No, sono bastati venti minuti”.
“Ah, il caro Jonah si sta raddolcendo: io non ce l’ho mai fatta in così breve tempo. E fuori dal Bugle… fai qualcosa di particolare?”.
“Ad onor del vero no, la mia vita è decisamente piatta. Mia madre ogni mese tenta di affibbiarmi un nuovo fidanzato, ma non capisce che almeno per il momento voglio pensare solo alla mia carriera. Certo, vallo a dire ad una persona che non vede l’ ora di abbracciare dei nipotini e che… che… insomma, è rimasta sola”.
“Oh, mi dispiace”.
“Non dispiacerti, mio padre non era certo una persona generosa. Oh, comunque lasciamo da parte queste tristi faccende e concentriamoci sul servizio. Che mi dici di Electro, lo hai mai incontrato?”.
“Beh, sì, un paio di volte” minimizza Peter Parker.

Beverly Hills. Villa di Norma Lynn Reeves.

“Mamma” chiama un ragazzo, avrà dodici anni circa “Vieni a fare un tuffo in piscina con me?”.
“Ora non posso, Jeffrey. Mi devo preparare per la serata di stasera, te l’ avevo detto”.
“Tu non ci sei mai, mamma” accusa Jeffrey “Pensi solo alla tua carriera”.
“Lo sai che non è così: quando posso sto sempre accanto a te”.
“Più che altro stai insieme a Mark, quell’ approfittatore”.
“Jeffrey! Non tollero simili insinuazioni da parte tua: puoi scordarti i tuoi tuffi in piscina”.
“Mi dispiace, mamma, ma il tempo in cui mi davi ordini a bacchetta è finito”. E prima che Norma possa aggiungere qualcosa, Jeffrey è già scomparso.
La donna allora appoggia le mani al tavolino e vede il suo volto riflesso nello specchio: è il volto di una persona di successo che ha però sulle sue spalle un carico di infelicità. Una infelicità che forse si è cercata: un tempo era solo la segretaria di una compagnia elettrica. Sposò un fallito di nome Maxwell Dillon ma lo abbandonò dopo solo sei mesi per via della sua scarsità di ambizioni. Norma si trasferì allora a Los Angeles, per realizzare un sogno che coltivava fin da bambina: fare l’ attrice. Spesso tali sogni rimangono frustrati, ma non fu il suo caso. Dopo alcuni provini e qualche inevitabile passaggio nei letti di produttori potenti ed insoddisfatti delle loro mogli, Norma ottenne i primi ruoli da comprimaria in alcune sit-com. Il ruolo era sempre lo stesso: la segretaria scema, era quasi un destino il suo. Fino a quando non trovò il suo Pigmalione: Mark Bljlevens. Senza passare prima dal letto di casa sua, le offrì un provino da protagonista per un nuovo telefilm, Hill of Dreams, e lei lo passò. Ed ora la sua costanza sta per essere premiata, con l’ Emmy come miglior personaggio femminile. Non è stato difficile interpretarlo, perché in Norma Lynn c’è molto del personaggio di Grace, la protagonista del telefilm. Sembra quasi un suo riflesso. Deve molto a Mark, per il fatto che abbia creduto in lei, tanto che si è innamorata ricambiata di lui.
Tuttavia c’è anche una macchia: il suo ex marito. Quando ha udito delle sue imprese da supercriminale ha sperato che il collegamento tra lei e quell’ inetto di Maxwell non venisse mai scoperto. Ha fatto anche discretamente distruggere, dietro lauto compenso, alcuni documenti compromettenti come il certificato di matrimonio. Finora le è andata bene e comunque Maxwell non è mai tornato per perseguitarla: ha tremato una sola volta, quando le era stato accennato di una battaglia di Electro contro Devil e la Vedova Nera a San Francisco. Poco distante da lei. Ma ora basta pensare a questo, basta. Vuole concentrarsi su belle cose come la cerimonia di premiazione di questa sera e su Jeffrey, che però la detesta in quanto si ritiene figlio di una delle tante relazioni occasionali di sua madre con produttori approfittatori. Jeffrey odia il lavoro di sua madre, ma Norma non intende affatto rinunciarci.
Le sue riflessioni vengono improvvisamente interrotte da un uomo, che le circonda il petto con le sue braccia. Mark. Norma si volta e gli concede un tenero bacio sulle labbra. “Sei meraviglioso, ti amo”.
“Anche tu sei stupenda” dice l’ uomo “Hai già scelto il vestito per stasera?”.
“Sì, quello nero, con l’ ampio spacco”.
“Uhm, vuoi corrompere i giurati eh?”.
Norma tira un lieve buffetto sul petto di Mark. “E dai, stupido. Lo sai che certe cose sono solo per te. Vuoi aiutarmi a vestirmi?”.
“Con molto piacere”.
Nascosto dietro un angolo, Jeffrey Reeves li osserva salire le scale. Odia il lavoro di sua madre ed odia anche Mark Bljlevens.

Hollywood Boulevard.

“Miei cari e amati telespettatori, un caloroso benvenuto dal vostro Renaldo. Per anni il cinema ha snobbato il mondo della televisione, ritenendolo un fratello inferiore. Forse però stasera le cose cambieranno un po’, dal momento che gli Emmy, i celebri Oscar TV, verranno assegnati proprio qui dove le star più famose del grande schermo hanno lasciato un segno tangibile della loro gloria e presenza. Ecco, arrivano le prime limousine e la gente impazzisce di gioia. Vediamo chi è la prima stella a presentarsi: sì, è lei. Jennifer, è vero che sei ancora innamorata di Brad?”.
Da poco distante, Peter Parker osserva tutta la scena con tono un po’ contrariato. “Noi non siamo come quello lì, vero?”. Il suo senso di ragno pizzica leggermente da quando è arrivato sulla scena, probabilmente è dovuto alla eccessiva calca.
“Beh, anche noi ci occuperemo di una coppia scoppiata stasera” risponde Kate Farrell.
“Certo che… guarda come le vanno incontro con sguardo famelico. Usare un po’ di cortesia…”.
“Cortesia nel nostro mestiere? Con quella non vai da nessuna parte. Sei pronto con la tua macchina fotografica? Preparati a scattare: Norma Lynn Reeves arriverà qui a momenti. Come ti sta il papillon?”.
“Tremendo: mi strozza. Non so come mi hai convinto a mettermelo. Oltretutto sembra che tutti noi giornalisti siamo stati fatti con lo stampino. Abbiamo tutti lo stesso smoking!”.
“È il prezzo del successo, Parker. Oh, sbrigati, presto! Sta scendendo Norma!”.
Numerosi altro fotografi si accalcano sulla scena ma, facendo un uso discreto della sua forza, Peter riesce a farsi strada ed a mettersi in prima fila. Come Norma Lynn esce dalla sua auto, con al fianco Mark Bljlevens, viene inondata di flash. Quasi rimane accecata dall’ attenzione che le viene rivolta.
“Norma, è vero che tu e Mark state insieme?” chiede un giornalista.
“È una persona molto cara per me, mi è stata accanto nei momenti più difficili della mia vita” glissa l’ attrice.
“Rinnoverai il tuo contratto per Hill of Dreams?” è la successiva domanda.
“Ne stiamo discutendo in questi giorni: ci sono buone probabilità”.
La voce di Kate Farrell emerge chiara e sicura in mezzo al frastuono. “È vero che prima di diventare attrice è stata sposata con Maxwell Dillon, il criminale noto come Electro?”.
Si crea un gelido silenzio, mentre lo sguardo di Norma Reeves si pietrifica nel constatare che il suo più grande segreto è stato scoperto. In sua difesa interviene Mark:”Queste sono solo speculazioni di bassa lega, signorina. Lei ed il suo giornale preparatevi ad una azione civile”.
Improvvisamente il senso di ragno di Peter Parker va alle stelle.
“Traditrice!” prorompe in quel momento un’ altra voce. Una voce che l’ Uomo Ragno conosce bene. Scariche elettriche cadono sul marciapiede e costringono i giornalisti ed i fotografi o ad arretrare o a scappare il più velocemente possibile. Norma e Mark, invece, sono praticamente impossibilitati a muoversi. Ed infine, librato a mezz’aria, compare Electro.
“Traditrice!” è la sua rinnovata accusa “Finalmente posso farti rimpiangere il giorno in cui mi hai abbandonata!”.
“Ma perché Jameson deve avere sempre ragione?” pensa Peter Parker.

CONTINUA...